Onorevoli Colleghi! - Il risultato del referendum costituzionale del 25-26 giugno 2006 dimostra la necessità di sottrarre le possibili modifiche costituzionali alla esclusiva disponibilità delle mere maggioranze politiche pro tempore.
      Da quando i sistemi elettorali, a partire dal 1993 e, sia pure in diversa forma, anche nel 2005, hanno assunto caratteristiche «maggioritarie» per le forze politiche o le coalizioni vincitrici delle elezioni politiche, risulta con evidenza insufficiente, nell'approvazione delle leggi costituzionali, la «maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione», prevista dal primo comma dell'articolo 138 della Costituzione vigente.
      Tale maggioranza, come è avvenuto tanto nel 2001 quanto nel 2005, può essere infatti facilmente raggiunta dalla sola maggioranza di governo pro tempore, rendendo disponibile il processo di revisione costituzionale per quella stessa sola maggioranza politica, prescindendo da quel più ampio coinvolgimento parlamentare che sarebbe sempre auspicabile nei casi di modifiche costituzionali.
      La presente proposta di legge costituzionale mira pertanto a modificare l'articolo 138 della Costituzione, primo comma, elevando il quorum necessario, nella seconda deliberazione, dalla maggioranza assoluta alla maggioranza dei tre quinti dei componenti di ciascuna Camera, in

 

Pag. 2

modo da rendere necessaria in ogni caso una maggioranza parlamentare più ampia della semplice maggioranza di governo pro tempore.
      La proposta di legge costituzionale prevede, inoltre, l'abrogazione del terzo comma dello stesso articolo 138 della Costituzione, in modo da rendere sempre possibile la sottoposizione a referendum delle leggi di revisione costituzionale (e delle altre leggi costituzionali), nei casi in cui ne venga fatta domanda con le modalità previste dal secondo comma dell'articolo 138.
 

Pag. 3